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Competenze dell’Ufficio di sorveglianza

Competenza territoriale
L’Ufficio di sorveglianza ha competenza territoriale pluricircoscrizionale. Si dice circoscrizione (o circondario) l’area di competenza di ciascun tribunale ordinario, che corrisponde generalmente alla provincia. Nel Veneto i tribunali ordinari sono otto e le circoscrizioni corrispondono a sei province (Venezia, Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona) più due nella provincia di Vicenza: la circoscrizione di Vicenza e quella di Bassano di Grappa (°).

I tre Uffici di sorveglianza del Veneto
L’Ufficio di sorveglianza di Venezia ha competenza sui circondari del tribunale ordinario di Venezia, del tribunale ordinario di Belluno e di quello di Treviso.
L’Ufficio di sorveglianza di Padova ha competenza sui circondari del tribunale ordinario di Padova, di Rovigo e di Bassano del Grappa.
L’Ufficio di sorveglianza di Verona ha competenza sui circondari dei tribunali ordinari di Verona e di Vicenza.
Ciascun tribunale ordinario può avere una o più sedi staccate: il tribunale ordinario di Venezia ha sedi staccate a Chioggia, Dolo, Mestre, Portogruaro e San Donà di Piave; quello di Belluno a Pieve di Cadore; quello di Padova a Cittadella e Este; quello di Rovigo a Adria; quello di Treviso a Castelfranco Veneto, Conegliano e Montebelluna; quello di Verona a Legnago e Soave; quello di Vicenza a Schio. Nessuna sede staccata per il tribunale ordinario di Bassano.

Funzionamento e organizzazione
L’Ufficio di sorveglianza è composto da uno o più magistrati.
A ciascun magistrato vengono assegnati, secondo criteri di opportunità organizzativa e di equa suddivisione del lavoro, gli istituti di pena e i condannati di cui occuparsi.
Poiché l’Ufficio di sorveglianza è un organo monocratico, ciascun magistrato prende da solo le decisioni riguardanti i casi di propria competenza.

Compiti
Il magistrato di sorveglianza ha il compito di vigilare sull’organizzazione degli istituti di prevenzione e pena e di prospettarne al Ministero della Giustizia le varie esigenze, in particolare quelle relative alla rieducazione e alla tutela dei diritti di quanti sono sottoposti a misure privative della libertà.
Al magistrato di sorveglianza spettano l’approvazione del programma di trattamento rieducativo individualizzato per ogni singolo detenuto (che l’amministrazione del carcere è tenuta per legge a redigere), la concessione dei permessi, l’ammissione al lavoro all’esterno, l’autorizzazione a effettuare visite specialistiche, ricoveri ospedalieri o ricoveri per infermità psichica (su richiesta del servizio medico del carcere), la decisione sulla liberazione anticipata (45 giorni ogni sei mesi di detenzione del condannato che “partecipa all’opera di rieducazione”) e sulla remissione del debito dovuto per spese processuali penali o di mantenimento in carcere.
La legge pone al magistrato di sorveglianza l’obbligo di andare frequentemente in carcere e di sentire tutti i detenuti che chiedono di parlargli, e gli attribuisce il compito di valutare i reclami presentati dai detenuti per provvedimenti disciplinari disposti dall’amministrazione penitenziaria o per altri motivi. Autorizza i colloqui telefonici dei detenuti e l’eventuale controllo della corrispondenza. Autorizza anche, visto il parere della direzione dell’istituto, l’ingresso di persone estranee all’amministrazione penitenziaria, come quanti prestano attività di volontariato o partecipano a iniziative di formazione o di lavoro rivolte ai detenuti.
Il magistrato di sorveglianza inoltre decide sulle sospensioni e i differimenti nell’esecuzione della pena, sovrintende all’esecuzione delle misure alternative alla detenzione carceraria (affidamento in prova ai servizi sociali, detenzione domiciliare, semilibertà).
Provvede al riesame della pericolosità sociale e alla conseguente applicazione, esecuzione e revoca, delle misure di sicurezza disposte dal tribunale ordinario. Determina in merito alle richieste di conversione o rateizzazione delle pene pecuniarie. Decide per quanto concerne le espulsioni di detenuti stranieri e le prescrizioni relative alla libertà controllata. Esprime un parere sulle domande o le proposte di grazia.

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(°) Circondario di Bassano del Grappa
I Comuni della provincia di Vicenza compresi nel circondario del Tribunale di Bassano del Grappa sono trentuno:
Asiago, Bassano del Grappa, Campolongo sul Brenta, Cartigliano, Cassola, Cismon del Grappa, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Mussolente, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Pozzoleone, Roana, Romano d’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Rotzo, Salcedo, San Nazario, Schiavon, Solagna, Tezze sul Brenta, Valdastico, Valstagna.

  • Padova - Il Palazzo di giustizia
    Padova - Il Palazzo di giustizia
  • Padova - Palazzo della Ragione, antico tribunale cittadino
    Padova - Palazzo della Ragione, antico tribunale cittadino
  • Padova - La pietra del vituperio, misura alternativa del 1231
    Padova - La pietra del vituperio, "misura alternativa" del 1231
  • Venezia - Palazzo Grimani, sede della Corte d'appello
    Venezia - Palazzo Grimani, sede della Corte d'appello
  • Venezia - Palazzo Diedo, già sede del Tribunale di sorveglianza
    Venezia - Palazzo Diedo, già sede del Tribunale di sorveglianza
  • Venezia - Palazzo Diedo - Allegoria della Giustizia
    Venezia - Palazzo Diedo - Allegoria della Giustizia
  • Venezia, Rialto – La Giustizia
    Venezia, Rialto – La Giustizia
  • Verona - Cortile del tribunale
    Verona - Cortile del tribunale
  • Verona - Palazzo della Ragione, tribunale cittadino fino al 1985
    Verona - Palazzo della Ragione, tribunale cittadino fino al 1985
  • Verona - La sede dell'Ufficio di sorveglianza, nella Cittadella della giustizia
    Verona - La sede dell'Ufficio di sorveglianza, nella Cittadella della giustizia

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